Poerio R.L., La storiografia tebana di età ellenistica. Testo, traduzione e commento dei frammenti su Tebe di Timagora, Lico, Aristodemo di Tebe e Lisimaco di Alessandria.pdf

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DOTTORATO IN
SCIENZE STORICHE, ARCHEOLOGICHE
E STORICO-ARTISTICHE
Coordinatore prof. Francesco Caglioti
XXIX ciclo
Dottoranda: Rosa Leandra Poerio
Tutor: prof.ssa Luisa Breglia; cotutor: prof. Eduardo Federico
Tesi di dottorato:
La storiografia tebana di età ellenistica.
Testo, traduzione e commento dei frammenti su Tebe di Timagora, Lico,
Aristodemo di Tebe e Lisimaco di Alessandria
2017
INDICE
INTRODUZIONE
CAPITOLO I. Timagora
1. Timagora. Vita e opere
2. I frammenti dei
Racconti tebani
2.1 Timagora F 1 (=
BNJ
381 F 1;
FGrHist
381 F 1)
2.2 Timagora F 2 (=
BNJ
381 F 2;
FGrHist
381 F 2)
2.3 Timagora F 3 (=
BNJ
381 F 3;
FGrHist
381 F 3)
CAPITOLO II. Lico
1. Lico. Vita e opere
2. I frammenti dell’opera
Su Tebe
2.1 Lico F 1 (=BNJ 380 F 1;
FGrHist
380 F 1)
2.2 Lico F 2 (=BNJ 380 F 2;
FGrHist
380 F 2)
2.3 Lico F 3 (=
BNJ
380 F 5;
FGrHist
380 F 5)
3-8
9-10
11-19
20-27
28-38
39-40
41-49
50-74
75-90
CAPITOLO III. Contesti e modelli di Aristodemo di Tebe e Lisimaco di
Alessandria. Contatti ed interazioni tra Grecia ed Egitto
1. Beozia ed Alessandria d’Egitto in età ellenistica
2. Tebe di Beozia e Tebe d’Egitto nelle fonti letterarie
CAPITOLO IV. Aristodemo di Tebe
1. Aristodemo di Tebe. Vita e opere
2. I frammenti degli
Epigrammi tebani
2.1 Aristodemo F 1 (=
BNJ
383 F 1;
FGrHist
383 F 1)
137-148
127-136
91-100
101-126
1
2.2 Aristodemo F 2 (=
BNJ
383 F 2;
FGrHist
383 F 2)
2.3 Aristodemo F 3 (=
BNJ
383 F 3;
FGrHist
383 F 3)
2.4 Aristodemo F 4 (=
BNJ
383 F 4;
FGrHist
383 F 4)
2.5 Aristodemo Ff 5a-b (=
BNJ
383 Ff 5a-b;
FGrHist
383 Ff 5a-b)
2.6 Aristodemo F 6 (=
BNJ
383 F 6;
FGrHist
383 F 6)
2.7 Aristodemo F 7 (=
BNJ
383 F 7;
FGrHist
383 F 7)
CAPITOLO V. Lisimaco di Alessandria
1. Lisimaco di Alessandria. Vita e opere
1.2 Lisimaco di Alessandria e la paradossografia
2. I frammenti dei
Paradossi tebani
2.1. Lisimaco F 1 (=
BNJ
382 F 1;
FGrHist
382 F 1)
2.2 Lisimaco F 2 (=
BNJ
382 F 2;
FGrHist
382 F 2)
2.3 Lisimaco Ff 3 e 4 (=
BNJ
382 Ff 5 e 3;
FGrHist
382 Ff 5 e 3)
2.4 Lisimaco F 5 (=
BNJ
382 F 4;
FGrHist
382 F 4)
CONCLUSIONI
ABBREVIAZIONI BILIOGRAFICHE
149-166
167-179
180-184
185-196
197-208
209-222
223-230
231-238
239-247
248-259
260-276
277-283
284-289
290-382
2
Introduzione
Negli ultimi vent’anni sono state intraprese importanti iniziative nel campo della
storiografia greca frammentaria: si pensi alla prosecuzione dell’opera di Felix Jacoby
sotto la guida di Guido Schepens, alla realizzazione della nuova collana
I Frammenti
degli Storici Greci
diretta da Eugenio Lanzillotta, e al progetto editoriale
Brill’s New
Jacoby
a cura di Ian Worthington.
La presente tesi di dottorato è del tutto in linea con questo rinnovato interesse per la
storiografia frammentaria e ha come oggetto di studio le opere storico-mitiche
relative a Tebe nel periodo ellenistico: più precisamente saranno presi in esame tre
frammenti dei
Racconti tebani
di Timagora, tre frammenti dell’opera
Su Tebe
di
Lico, sette frammenti degli
Epigrammi tebani
di Aristodemo di Tebe e cinque
frammenti dei
Paradossi tebani
di Lisimaco di Alessandria.
Si tratta di autori in merito ai quali ci sono pervenuti pochissimi dati e che pongono
problemi
relativi
alla
patria
d’origine,
all’inquadramento
cronologico,
all’attribuzione di una o più opere e perfino, in alcuni casi, alla loro stessa esistenza
rispetto a quella di altri omonimi; ad essi non sono stati dedicati studi specifici, se
non nel caso degli scritti di Wilhelm Radtke su Aristodemo di Tebe e su Lisimaco di
Alessandria, risalenti rispettivamente agli inizi del Novecento (1901) e alla fine
dell’Ottocento (1893).
Scopo di questo lavoro sarà quello di tentare una ricostruzione, nei limiti del
possibile, del profilo biografico e dell’attività di ciascuno di questi autori, e di
esaminare il ruolo politico-culturale espletato da Tebe dagli anni del suo apogeo a
quelli successivi alla sua distruzione nel 335 a.C. e alla conseguente ricostruzione
voluta da Cassandro. Si indagherà sui rapporti amichevoli e di scontro che questa
città ha stabilito, nei diversi momenti della sua storia, con gli altri stati del
koinon,
della Grecia, e al di fuori della Grecia, in particolare con Alessandria d’Egitto.
L’esame delle tradizioni mitiche dei frammenti sarà il punto di partenza per
approdare a questi risultati.
Il mito va infatti concepito come un “racconto tradizionale” usato come mezzo di
3
comunicazione tra generazioni successive, e il suo tratto peculiare risiede nel
riferimento a qualcosa di importanza collettiva: istituzioni, genealogie familiari,
rituali religiosi, dei, eroi
1
; il mito può presentare, legittimare e valorizzare scelte di
carattere politico, assolvendo così la funzione di “propaganda”
2
. Lungi dall’essere la
meccanica ripetizione di racconti tradizionali ricchi di dati fantastici e inverosimili, il
discorso mitico contribuisce allo strutturarsi dell’identità delle varie comunità e, al
tempo stesso, rappresenta una delle modalità attraverso cui queste stesse comunità
trasmettono le proprie vicende
3
. Il racconto è mobile, flessibile, e, con le opportune
rielaborazioni e reinterpretazioni, si adatta alle diverse circostanze storiche.
La comprensione del mito comporta una riflessione sui molteplici livelli di sua
applicazione e cristallizzazione: è anche in questo senso che il mito non può essere
disgiunto dalla storia
4
.
Gli antichi stessi, d’altronde, non concepivano la storia e il mito come due categorie
in contrapposizione, e vedevano nel mito la storia del loro passato.
Anche quando gli sviluppi intellettuali di metà VI-metà V secolo a.C. – e cioè
l’emergere del pensiero filosofico-scientifico con i Presocratici e l’affermarsi della
prosa storica e geo-etnografica - portano ad assumere un atteggiamento di maggiore
criticismo nei confronti del mito, questo repertorio di storie condivise continua a
rappresentare l’“intertesto”, il sistema di riferimento
5
di autori e pubblico.
E, se pensiamo nello specifico proprio alle opere storiche, non possiamo fare a meno
di constatare che esse usano cominciare col passato mitico.
Erodoto, all’inizio delle sue
Storie,
riporta i miti di cui è a conoscenza sulle origini
del conflitto tra Asia ed Europa: rapimenti reciproci di donne fino alla guerra di
Per la definizione di mito come “traditional tale” vd. KIRK 1970; BURKERT 1979, 23 riprende la
tesi di Kirk e la completa sostenendo che il mito è “a traditional tale with secondary, partial reference
2
Cf. BURKERT 1979, 25.
3
BREGLIA 2011a, X.
4
BURKERT 1979, 26-29; GOULD 1985, 1-33; 219-221; BREMMER 1987, 4.
5
Cf. DOWDEN 1992, 7-8. Cf. DOWDEN, LIVINGSTONE 2001, 4: “Myths are not, however,
remembered in isolation: they are interactive, with each other and on countless occasions with every
aspect of Greek life and thought. They are a continual point of reference, or system of references, and
they constitute what since the late 1980s has been recognized in literature under the term «intertext»”.
1
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