Scrivo a te, sacerdote
Liliana Claps
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"Scrivo a te, uomo del Signore, ministro di Dio, un altro Cristo, un altro Gesù.
Che mistero sei! Vedo in te un uomo come noi, con il cuore di carne, con tante debolezze e difetti. Eppure senza di te non c'è la Chiesa, non c'è l'Eucarestia, non c'è il perdono sacramentale.
Uno di noi, eppure diverso da noi.
Il sacerdozio ha toccato il tuo essere. Non è solo una funzione.
Sarai sacerdote per sempre anche in cielo che ti auguro di cuore, dopo una lunga vita di servizio. Sacerdote, uomo del sacro, tu hai una missione ineffabile. Più degli altri, tu devi essere una presenza elevante, un segno di cose eccelse, un interrogativo sulle cose grandi, un dito dell'Altissimo.
Tu hai addosso, anzi in te, nelle tue stesse mani consacrate, i misteri divini, che ti superano senza misura e confronto.
Uomo mortale come noi, più di noi tu hai un filo diretto con l'eterno, con l'immortale.
No, non fare sforzi speciali per farti capire pienamente dalla gente. Sii prete sempre, senza pause.
Se sei mistero perfino a te stesso, chi potrà comprenderti del tutto? Tu sei di Dio, divino quando assolvi, divino quando pronunci le parole che trasformano il pane ed il vino nella presenza reale e totale di Gesù tra noi.
Il tuo amore per eccellenza, il meglio del tuo cuore, è solo di Dio, per Lui solo. Sì, tu sarai umile nella tua dignità senza pari ("perfino la Madonna non ha avuto i tuoi poteri"), non ne approfitterai per scopi umani, di potere, di vincoli affettivi, di sicurezze umane.
Sì, sei uno di noi, ma anche diverso da noi, vivente testimone di quanto Dio ha fiducia negli uomini, gli uomini miseri e peccatori, che, per sua grazia e suo comando, assolvono i peccati altrui.
In te, sacerdote di Gesù, ciascuno ha il diritto di trovare il sorriso di Gesù, la sua accoglienza, la sua parola che incoraggia, quella parla che scava nell'anima per far zampillare il bene in essa e attorno ad essa. La sublimazione del tuo cuore fa sublime il tuo amore. Tutti sono liberi di venire da te e poi lasciarti, e devi conservarti libero da tutti, pronto ad essere anche "usato", poi abbandonato, e poi, di nuovo cercato.
Tu devi assolvere tutti gli sbagli quando c'è pentimento, ma i tuoi sbagli hanno un peso enorme e "le lingue", volentieri, "tagliano" sul tuo conto. Sacerdote di Dio, sei santo e non aver paura delle croci, delle angosce, delle ansie che si abbatteranno su di te.
Non legarti alla gratitudine umana perché non sarà proporzionata a quello che farai.
Vigila sempre sulla calma dei tuoi affetti, senza diventare acido e insofferente o scostante.
Gesù non fu mai corrotto da male.
Sii anche tu incorruttibile sul suo esempio.
Dovresti sapere a memoria vita, morte e miracoli di Gesù; la tua bocca non deve essere altro che eco del Vangelo.
Bevi alle sorgenti sicure della testimonianza di tanti sacerdoti che si sono consumati, a fondo perduto, per la salvezza delle anime, senza nostalgia, senza mezze misure, senza ambiguità.
Sacerdote di Gesù sii sempre onesto e limpido, semplice ed essenziale. Tu hai tutto, hai Gesù, sei di Gesù, sei Gesù, diventa Gesù.
E' una grazia indescrivibile! Dio continua ad essere con noi, tramite testimoni prediletti.
Sì, sentiti senza paura, prediletto di Dio, con croci e gioie ben diverse da quelle altrui.
E tutto questo ti sprofondi nella gratitudine, nel servizio più disinteressato. Che nessuno ti senta grande se non grande nell'amore e nel soffrire, nell'offrire Dio a te stesso come segno diretto di Lui.
"Coraggio!...Grazie!"
afranusieki